Archivio mensile:aprile 2014

La revocatoria ordinaria può basarsi anche solo su presunzioni semplici

Corte Cass. Sez. II, 21.3.2014 n. 6795

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – azione revocatoria ordinaria – prova – presunzioni

Per l’accoglimento dell’azione revocatoria ordinaria, la prova della fraudolenta collusione tra il debitore ed il terzo (cosiddetto consilium fraudis) può essere fornita anche con presunzioni semplici, in particolare se fondate sulla qualità delle parti del negozio fraudolento e sulla sua tempistica rispetto alla pretesa del creditore.

La clausola abusiva del contratto con il consumatore è dichiarata nulla d’ufficio solo se non si oppone il consumatore stesso

Corte Cass. Sez. II, 21.3.2014 n. 6784

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – contratti con il consumatore – clausola vessatoria – nullità – rilievo d’ufficio

La vessatorietà della clausola contenuta in un contratto con il consumatore comporta la sua nullità che è rilevabile d’ufficio; pertanto il giudice deve esaminare d’ufficio la natura abusiva di una clausola contrattuale e, in quanto nulla, non applicarla, tranne nel caso in cui consumatore vi si opponga.

La distinzione tra fideiussione e contratto autonomo di garanzia

Corte Cass. Sez. III, 20.3.2014 n. 6517

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – fideiussione – contratto autonomo di garanzia – distinzione

Per distinguere una fideiussione da un contratto autonomo di garanzia non conta l’uso delle espressioni ma la relazione tra l’obbligazione principale e quella di garanzia. La fondamentale distinzione sta nel fatto che il contratto autonomo di garanzia non è accessorio rispetto all’obbligazione principale e quindi viene normalmente esclusa la facoltà del garante di opporre al creditore le eccezioni che spettano al debitore principale, regola che è invece essenziale nella fideiussione. La presenza di una clausola a prima richiesta o a semplice richiesta comporta, di regola, la conclusione di un contratto autonomo di garanzia e non di una fideiussione.

Assegno con firma falsa? Risponde la banca che lo ha pagato

Corte Cass. Sez. III, 20.3.2014 n. 6513

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – titoli di credito – firma di traenza falsa – responsabilità banca

La diligenza che la banca deve spiegare nell’esame della genuinità e fedeltà dell’assegno presentato per il pagamento deve essere riferita non a quella di un qualsiasi osservatore di medio interesse e di media diligenza, bensì a quella di un esaminatore attento e previdente, per il maggior grado di attenzione e di prudenza che la professionalità del servizio consente di attendersi.

Il condomino moroso che impugna il decreto ingiuntivo per il mancato pagamento delle spese non può contestare anche la delibera precedente che ha previsto le spese medesime

Corte Cass. Sez. II, 19.3.2014 n. 6436

Diritto immobiliare – condominio – spese – opposizione

L’amministratore di condominio può e deve chiedere il decreto ingiuntivo contro il condomino moroso che non ha pagato le quote addebitate dalla delibera dell’assemblea che ha approvato il bilancio L’opposizione del condomino al decreto ingiuntivo però non può mai estendersi a questioni relative alla annullabilità o nullità della delibera condominiale di approvazione delle spese, delibera che dovrà essere impugnata separatamente.

Il comodato può essere stipulato per tutta la vita

Corte Cass. Sez. III, 18.3.2014 n. 6203

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – contratto di comodato – durata

La concessione in comodato di un immobile per tutta la vita del comodatario costituisce un contratto a termine, di cui è certo l’an ed è incerto il quando, a fronte del quale il comodante o i suoi eredi possono sciogliersi dal contratto ma soltanto nelle ipotesi descritte dagli artt. 1804, terzo comma, 1809 e 1811 c.c. e non liberamente come avviene nel comodato precario. Con l’inserimento di un elemento accidentale quale l’individuazione di una precisa durata (in questo caso, la massima durata possibile, coincidente con la vita della beneficiaria), il comodante sceglie liberamente, d’accordo con il comodatario, di inserire nel contratto un elemento accidentale — il termine appunto – che limita la sua possibilità di recuperare quando lo ritiene opportuno la disponibilità materiale dell’immobile e al contempo rafforza la posizione del comodatario, garantendogli il godimento di quell’immobile per tutto il tempo individuato con la fissazione del termine, e sottraendolo al rischio di subire il recesso ad nutum.

La società che paga le spese per la difesa penale del suo amministratore ha diritto a richiedere il rimborso al responsabile

Corte Cass. Sez. III, 18.3.2014 n. 6201

Diritto commerciale – Diritto societario – amministratori

Qualora la società abbia assunto rapporti con terzi e qualora dal loro comportamento derivi un procedimento penale a carico dell’amministratore, la società che abbia assunto i costi per la difesa può richiederne il rimborso al suddetto responsabile.

La violazione del divieto del patto commissorio va sempre provata

Corte Cass. Sez. II, 17.3.2014 n. 6175

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – divieto del patto commissorio – prova

Va esclusa la violazione del divieto del patto commissorio in caso di mancanza di prova del mutuo, oppure qualora la vendita sia pattuita allo scopo, non già di garantire l’adempimento di un’obbligazione con riguardo all’eventualità non ancora verificatasi che rimanga inadempiuta, ma di soddisfare un precedente credito rimasto insoluto, o, infine, quando manchi l’illecita coercizione del debitore a sottostare alla volontà del creditore, accettando preventivamente il trasferimento di un suo bene come conseguenza della mancata estinzione del debito che viene a contrarre. Sicché, va esclusa la sussistenza dei presupposti finalizzati alla configurabilità del patto commissorio; peraltro, il divieto di tale patto non è applicabile allorquando la titolarità del bene passi all’acquirente con l’obbligo di ritrasferimento al venditore se costui provvederà all’esatto adempimento.

La presenza dell’autovelox va sempre segnalata in loco e sul verbale

Corte Cass. Sez. VI, 14.3.2014 n. 5997

Sanzioni amministrative – violazione al codice della strada – autovelox – segnalazione

Ai sensi dell’art. 4 della L. n. 168 del 2002, da considerarsi norma imperativa, la P.A. proprietaria della strada è tenuta a dare idonea informazione, con l’apposizione “in loco” di cartelli indicanti la presenza di “autovelox”, dell’installazione e della conseguente utilizzazione dei dispositivi di rilevamento elettronico della velocità, configurandosi, in difetto, l’illegittimità del relativo verbale di contestazione. E’ inoltre necessario che gli accertatori attestino, nel relativo verbale da redigersi ai sensi dell’art. 200 c.d.s. 1992, anche il carattere temporaneo o permanente della postazione di controllo per il rilevamento elettronico della velocità, proprio al fine di porre l’assunto contravventore nella condizione di poter valutare la legittimità o meno dell’accertamento eseguito in relazione ai prescritti adempimenti normativi e regolamentari.

Le sanzioni per gli affitti in nero sono incostituzionali

Corte Costituzionale, 14.3.2014 n. 50

Diritto immobiliare – contratto di locazione – sanzioni per omessa registrazione – incostituzionalità – fondatezza

Le sanzioni previste per gli affitti in nero sono incostituzionali e quindi l’amministrazione non potrà più sostituirsi nei contratti stabilendone durata e canone, nel caso di omessa o irregolare registrazione. In particolare sono incostituzionali l’art. 3/8 e 9 del Dlgs. 23/2011 (introduzione della cedolare secca). L’ottavo comma prevedeva, per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo i quali, ricorrendone i presupposti, non erano registrati entro il termine stabilito dalla legge, che:
a) la durata fosse stabilita in 4 anni a decorrere dalla data della registrazione, volontaria o d’ufficio, rinnovabili di altri 4, salvo deroghe previste per legge; 
b) dalla registrazione, il canone annuo di locazione fosse pari al triplo della rendita catastale, oltre l’adeguamento, dal secondo anno, del 75% dell’Istat. 
Il comma 9 poi disponeva che la nullità del contratto di locazione non registrato, si applicasse sia quando nel documento registrato era stato indicato un importo inferiore a quello effettivo e sia quando era stato registrato un comodato fittizio.