Archivio mensile:aprile 2014

Costituisce abuso del diritto la cessione di partecipazioni sociali della neocostituita società

Cass. Sez. Trib., 13.3.2014 n. 5877

Diritto tributario – Diritto societario – abuso del diritto

Costituisce abuso di diritto la cessione di quote di una società neocostituita alla quale, precedentemente, era stato conferito un ramo d’azienda. In questo modo si elude l’imposta di registro sulla cessione d’azienda, da calcolare in misura proporzionale, rispetto a quella più favorevole fissa, per la vendita delle quote.

La pubblicità ingannevole non deve essere anche comparativa

Corte di Giustizia UE, Sez. III, 13.3.2014 causa C-366/12

Diritto della responsabilità civile extracontrattuale – pubblicità ingannevole – pubblicità comparativa

Per il diritto comunitario, la pubblicità ingannevole e la pubblicità illegittimamente comparativa sono due infrazioni autonome e quindi, per vietare e sanzionare una pubblicità ingannevole, non è necessario che quest’ultima costituisca anche una pubblicità illegittimamente comparativa.

Il curatore subentra nel contratto di locazione solo se questo è opponibile alla massa

Cass. Sez. III, 13.3.2014 n. 5792

Diritto commerciale – Diritto fallimentare – contratto di locazione – opponibilità – data certa

Il subentro ope legis nel contratto di locazione per il curatore fallimentare si verifica solo se e nei limiti in cui quest’ultimo risulti opponibile alla massa dei creditori. Cioè il contratto è opponibile ai creditori sotto il profilo della data certa anteriore al fallimento ex articolo 2704 cc se è stato registrato prima della dichiarazione di fallimento e, se ha una durata ultranovennale, se è stato trascritto ex articolo 2643 n. 8 cc, sempre prima della data di dichiarazione di fallimento.
Qualora il contratto di locazione con durata ultranovennale, prima della data di dichiarazione di fallimento sia stato registrato ma non trascritto, il contratto per la massa dei creditori e quindi per il curatore avrà valore solo entro il limite di nove anni di durata.

Chi consente che il proprio marchio sia utilizzato in ambito UE non può opporsi all’importazione successiva degli stessi beni

Cass. Sez. I, 12.3.2014 n. 5722

Diritto industriale – marchi e brevetti – importazione in ambito UE

Il titolare di un diritto di marchio può, opporsi all’importazione di prodotti provenienti da un paese extracomunitario, e contrassegnati (anche legittimamente) con il suo marchio, sempre che egli (ovvero altro soggetto da lui legittimato) non abbia consentito alla introduzione ulteriore di quei beni nel mercato Europeo, e senza che assuma alcun rilievo la circostanza di un eventuale regolare sdoganamento dei prodotti in un paese dell’Unione Europea risultando ciò del tutto irrilevante sul piano del diritto ad introdurre il prodotto in quel mercato nazionale.

In caso di accertamento sintetico fondato sugli studi di settore le prove del contribuente vanno sempre valutate anche se costui non si sia presentato al contraddittorio con l’ufficio

Cass. Sez. Trib., 12.3.2014 n. 5675

Diritto tributario – accertamento sintetico – studi di settore – contraddittorio

La procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l’applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sé considerati ma nasce solo in esito al contraddittorio, da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell’accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest’ultimo ha l’onere di provare la sussistenza di condizioni che giustificano l’esclusione dell’impresa dall’area dei soggetti cui possono essere applicati gli standards o la specifica realtà dell’attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell’atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell’applicabilità in concreto dello standard prescelto e con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente. Costui, anche se non abbia risposto all’invito al contraddittorio, ha la più ampia facoltà di offrire al giudice tributario la controprova, anche facendo ricorso a presunzioni semplici, e il giudice medesimo deve valutare eventuali prove offerte dal contribuente anche se lo stesso aveva disatteso l’invito al contraddittorio e le prove offerte non erano documentali.

Il proprietario del bene concesso in locazione risponde anche verso il conduttore dei danni provocati da strutture e impianti

Cass. Sez. III, 12.3.2014 n. 5643

Diritto della responsabilità civile extracontrattuale – responsabilità da cose in custodia

In tema di locazione il proprietario dell’immobile, conservando la disponibilità giuridica del bene, mantiene anche gli obblighi di custodia di cui all’art. 2051 ed è quindi responsabile per i danni arrecati dalle strutture murarie e dagli impianti in esse conglobati.

Quando il conduttore abitativo ha diritto alla prelazione in caso di vendita dell’immobile locato

Cass. Sez. III, 11.3.2014 n. 5596

Diritto immobiliare – contratto di locazione ad uso abitativo – prelazione

In caso di alienazione a terzi, successivamente alla intimazione della disdetta da parte del locatore, dell’immobile locato, sussiste il diritto di prelazione del conduttore e, quindi, il diritto di riscattare, nei confronti del terzo acquirente, l’immobile condotto in locazione, se il locatore abbia manifestato, nella disdetta per la prima scadenza, l’intenzione di vendere a terzi l’unità immobiliare. Al contrario, il diritto di prelazione (e di riscatto) non sorge qualora la disdetta, sempre per la prima scadenza, sia immotivata; in questo caso infatti la disdetta è illegittima, perché appunto non motivata intimata, e quindi il conduttore ha solo il diritto alla rinnovazione del contratto di locazione.

Il risarcimento dei danni spetta anche al nascituro

Cass. Sez. III, 10.3.2014 n. 5509

Diritto della responsabilità civile extracontrattuale – responsabilità civile da circolazione stradale – nascituro

Anche il soggetto nato dopo la morte del padre naturale, verificatasi per fatto illecito di un terzo durante la gestazione, ha diritto nei confronti del responsabile al risarcimento del danno per la perdita del relativo rapporto e per i pregiudizi dì natura non patrimoniale e patrimoniale che gli siano derivati.

La cessione delle quote della srl è valida tra le parti anche in assenza del deposito al registro imprese

Cass. Sez. I, 7.3.2014 n. 5407

Diritto commerciale – Diritto societario – società a responsabilità limitata – quote – cessione

Il trasferimento della quota della società a responsabilità limitata è valido ed efficace tra le parti indipendentemente dalla sua iscrizione nel libro dei soci (e ora dal suo deposito nel registro delle imprese, a seguito dell’abolizione del libro dei soci disposta dal d.l. n. 185/2008, conv. con mod. dalla legge n. 2/2009), la quale è invece necessaria unicamente affinché il trasferimento sia efficace anche nei confronti della società e dei terzi, e ciò in virtù del principio di libertà delle forme che consente detto trasferimento, in mancanza di una contraria disposizione dell’atto costitutivo, oltre che per successione mortis causa, anche per atto tra vivi, senza necessità di forma scritta ad substantiam o ad probationem.

La cessione dell’azienda si può fare fin dal momento della sua costituzione

Corte Giustizia UE. IX, 6.3.2014 causa n. C-458/12

Diritto commerciale – azienda – cessione

Non è contraria al diritto comunitario una normativa nazionale che consenta la cessione dell’azienda anche se questa, prima della sua cessione, non costituisca un’entità economica funzionalmente autonoma che sia appunto preesistente al suo trasferimento.