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Il cliente della banca ha un diritto autonomo alla documentazione

Cass. Sez. I, 28.3.2025 n. 8173

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – documentazione – richiesta – diritto – sussistenza

Il cliente bancario ha un autonomo diritto di ottenere copia della documentazione relativa alle proprie operazioni, qualificato come un diritto sostanziale autonomamente tutelabile anche attraverso il procedimento di decreto ingiuntivo.

Il privilegio della garanzia SACE resta anche senza un formale provvedimento di revoca

Cass. Sez. I, 12.3.2025 n. 6570

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – garanzia pubblica – revoca – necessità – esclusione

Il privilegio previsto dall’art. 9, comma 5, del d.lgs. n. 123/1998 per i crediti dello Stato per la restituzione dei finanziamenti pubblici si applica anche ai crediti di regresso derivanti dall’escussione di garanzie pubbliche, indipendentemente dall’adozione di un formale provvedimento di revoca. Il credito del gestore del fondo di garanzia sorge con il pagamento alla banca e mantiene il privilegio anche se la revoca dell’agevolazione è intervenuta dopo la dichiarazione di fallimento del debitore garantito.

Il contratto di mutuo è titolo esecutivo anche solo con la disponibilità giuridica della somma

Cass. Sez. Un., 6.3.2025 n. 5968

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – mutuo – importo – disponibilità giuridica – sufficienza

Il contratto di mutuo integra titolo esecutivo a favore del mutuante in tutti i casi in cui la somma mutuata sia stata effettivamente, quand’anche con mera operazione contabile, messa a disposizione del mutuatario e questi abbia assunto l’obbligazione -univoca, espressa ed incondizionata – di restituirla. Pertanto, costituisce valido titolo esecutivo, di per sé solo e senza che occorra un nuovo atto pubblico o scrittura privata autenticata che attesti l’erogazione dell’avvenuto svincolo, anche quando vi sia contestualmente pattuizione di costituzione della somma mutuata in deposito o pegno irregolari e assunzione dell’obbligazione della mandante di svincolarla direttamente al verificarsi di quanto convenuto.

Il fideiussore che non ha pagato il creditore non può essere ammesso al passivo del fallimento del debitore principale

Cass. Sez. I, 6.3.2025 n. 5964

Diritto della crisi di impresa – fallimento – ammissione al passivo – fideiussore – regresso – pagamento – necessità

In tema di concorso di creditori, ex art. 61, comma 2, l. fall., il fideiussore non ha un credito di regresso prima del pagamento e dunque non può essere ammesso con riserva per un credito condizionale. Infatti il fideiussore, considerata la natura concorsuale del credito di regresso, può essere ammesso al passivo solo se e nella misura in cui sia già avvenuto il pagamento in favore del creditore, che configura il fatto costitutivo del diritto al regresso.

Per perfezionare il mutuo anche come titolo esecutivo basta la disponibilità giuridica della somma

Cass. Sez. Un., 5.3.2025 n. 5841

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – mutuo – importo – disponibilità giuridica – sufficienza

Il perfezionamento del contratto di mutuo, con la conseguente nascita dell’obbligo di restituzione a carico del mutuatario, si verifica nel momento in cui la somma mutuata, ancorché non consegnata materialmente, sia posta nella disponibilità giuridica del mutuatario medesimo, attraverso l’accredito su conto corrente, non rilevando in contrario che le somme stesse siano immediatamente destinate a ripianare pregresse esposizioni debitorie nei confronti della banca mutuante, costituendo tale destinazione frutto di atti dispositivi comunque distinti ed estranei alla fattispecie contrattuale. Anche ove si verifichi tale destinazione, il contratto di mutuo (c.d. mutuo solutorio), in presenza dei requisiti previsti dall’art. 474 cod. proc. civ., costituisce valido titolo esecutivo.

Il contratto stipulato eccedendo i limiti non è nullo

Cass. Sez. III, 3.3.2025 n. 5647

Diritto commerciale – società di capitali – amministratori – poteri – superamento – contratto – nullità – esclusione

Il contratto stipulato dall’amministratore di una società eccedendo dai poteri di rappresentanza fissati dall’atto costitutivo e dallo statuto non è affetto da nullità, poiché l’art. 2384, comma 2, c.c., nel testo ratione temporis applicabile, prevede solo l’inopponibilità delle limitazioni di tali poteri ai terzi, salvo che questi abbiano agito intenzionalmente a danno della società, così escludendo implicitamente che la violazione della disposizione possa essere invocata dal terzo contraente.

La accertata autenticità di un preliminare su domanda trascritta prima del concorso ha gli effetti del preliminare trascritto

Cass. Sez. I, 3.3.2025 n. 5550

Diritto delle obbligazioni e contratti – contratto preliminare – accertamento – domanda – trascrizione – effetti

La trascrizione del contratto preliminare stipulato per scrittura privata eseguita dopo l’apertura della procedura concorsuale sulla base di una pronuncia giudiziale che abbia accertato l’autenticità delle sottoscrizioni apposte nella scrittura privata in forza di domanda trascritta prima della dichiarazione di fallimento ha, in caso di mancata conclusione del contratto definitivo e nel concorso degli altri presupposti previsti dall’art. 2775-bis c.c., effetti equipollenti alla trascrizione del contratto preliminare ottenuta in base ad un atto pubblico o ad una scrittura privata con sottoscrizione autenticata ai fini del riconoscimento del privilegio iscrizionale sull’immobile oggetto dell’atto dispositivo che assiste il credito del promissario acquirente.

Quando la fideiussione è a prima richiesta per impedire la decadenza ex art. 1957 cc basta la richiesta stragiudiziale

Cass. Sez. III, 27.2.2025 n. 5179

Diritto bancario e dei mercati finanziari – fideiussione – prima richiesta – decadenza ex art. 1957 cc – richiesta stragiudiziale – impedimento

In presenza della clausola a prima richiesta, onde evitare la decadenza prevista nell’art. 1957 cod. civ., non è necessario che il termine sia osservato mediante la proposizione di una domanda giudiziale. Ove l’applicazione dell’art. 1957cc non deriva da una scelta pattizia, ma dalla pronuncia di nullità parziale della clausola derogatoria contenuta nel negozio di garanzia (perché ritenuto conforme allo schema ABI giudicato come anticoncorrenziale dall’autorità garante), secondo la tradizionale esegesi di tale norma, l’impedimento della decadenza si determina anche solo con un’attività extragiudiziale, e dunque non solo iniziando l’azione giudiziaria nei confronti del debitore principale, ma anche soltanto rivolgendo al fideiussore la richiesta di adempimento, poiché se il rinvio si intendesse anche alla previsione di un’azione giudiziale, la garanzia non sarebbe più a prima richiesta.

La decisione sul merito creditizio del cliente va sempre motivata anche se è effettuata con metodi automatizzati

Corte Giustizia UE, Sez. I, 27.2.2025 causa n. C-202/2022

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – merito creditizio –valutazione – motivazione – obbligo

Nei processi di valutazione automatizzata del merito creditizio, bisogna spiegare all’interessato come è stata adottata la decisione nei suoi confronti per permettergli di comprendere ed eventualmente contestare la decisione.

Il conflitto tra due acquirenti del medesimo bene si risolve con la priorità della nota di trascrizione del contratto di acquisto

Cass. Sez. II, 25.2.2025 n. 4874

Diritto delle obbligazioni e contratti – compravendita – beni immobili –trascrizione – effetti

Il conflitto tra più acquirenti dello stesso diritto dal medesimo dante causa si risolve sulla base delle priorità delle rispettive trascrizioni, la quale può essere provata in giudizio soltanto attraverso la produzione – in originale o in copia conforme – della nota di trascrizione, siccome improntata al principio di autoresponsabilità secondo il quale essendo la stessa un atto di parte, gli effetti connessi alla relativa formalità si producono in conformità e in stretta relazione al contenuto della nota stessa che contiene gli elementi essenziali del negozio, i beni ai quali esso si riferisce ed il soggetto al quale la domanda sia rivolta.