Archivio mensile:agosto 2014

L’ordinanza del giudice istruttore che modifica quella presidenziale in materia di separazione non è reclamabile

Cass. Sez. I, 4.7.2014 n. 15416

Diritto di famiglia e minori – separazione – ordinanza presidenziale – modifica – reclamo – inammissibilità

Nell’ambito del procedimento di separazione personale dei coniugi è esclusa la reclamabilità dei provvedimenti, adottati dal giudice istruttore, ex art. 709 ultimo comma cpc, di modifica o revoca di quelli presidenziali.

Il giudice può attribuire il bene al coerede anche se costui ha una quota non maggioritaria e in deroga all’art. 720 cc

Cass. Sez. II, 4.7.2014 n. 15396

Diritto immobiliare – comunione e condominio – scioglimento – criteri

Il criterio previsto dall’art. 720 cc, che vede preferito nell’assegnazione dell’intero bene comune il comproprietario titolare della quota maggiore, può essere derogato dal giudice purché assolva all’obbligo di fornire adeguata e logica motivazione della diversa valutazione di opportunità adottata.

Se il massimale era sufficiente ma l’assicurazione lo ha pagato in ritardo, deve comunque risarcire l’intero danno

Cass. Sez. III, 3.7.2014 n. 15229

Diritto della responsabilità civile extracontrattuale – responsabilità dalla circolazione dei veicoli e dei natanti – assicurazione – massimale – mala gestio

Il colpevole ritardo col quale l’assicuratore abbia soddisfatto il credito del danneggiato integra, nella violazione degli obblighi di buona fede contrattuale (artt. 1175 e 1375 cc), mala gestio in senso proprio, nei confronti dell’assicurato; pertanto, se a causa di tale ritardo il massimale, capiente all’epoca del sinistro, è divenuto insufficiente a coprire l’intero danno per effetto della svalutazione intanto intervenuta durante la mora dell’assicuratore, questi dovrà tenere indenne l’assicurato in misura pari all’intero danno subito dal danneggiato, quale che ne sia l’ammontare.

La vendita senza prezzo è una donazione non indiretta ma propria e quindi l’atto deve rispettare la forma a pena di nullità

Cass. Sez. II, 2.7.2014 n. 15095

Diritto delle obbligazioni e dei contratti – compravendita – donazione – forma

La vendita senza corresponsione del prezzo dissimula una donazione. La donazione non è indiretta e quindi la forma non può essere quella del contratto ma è una donazione propria e quindi l’atto, per essere valido, deve rispettare la forma prevista dalla legge notarile e in particolare deve essere effettuato alla presenza di due testimoni.

Le annotazioni sul libretto di deposito a risparmio fanno fede fino a prova contraria

Cass. Sez. VI, 1.7.2014 n. 14888

Diritto commerciale – Diritto bancario – libretto di deposito – annotazione – prova

Le annotazioni sul libretto, firmate dall’impiegato della banca, fanno piena prova nei rapporti fra la stessa e il depositario, delinea una presunzione iuris tantum di validità delle sole annotazioni che figurano apposte sul libretto. È possibile peraltro vincere tale presunzione con la dimostrazione che un’operazione di versamento o prelevamento di somme, benché non annotata, sia stata comunque eseguita. In base a quanto disposto dall’art. 2697 cod. civ., è colui che afferma l’esistenza di un diritto a dover provare i fatti che ne costituiscono il fondamento.

Il curatore non deve attivarsi per la bonifica da fattori inquinanti

Cons. Stato Sez. V, 30.6.2014 n. 3724

Diritto commerciale – Diritto fallimentare – curatore – obblighi

Il fatto che al curatore sia affidata l’amministrazione del patrimonio del fallito, per fini conservativi predisposti alla liquidazione dell’attivo ed alla soddisfazione paritetica dei creditori, non comporta affatto che sul curatore incomba l’adempimento di obblighi facenti carico originariamente all’imprenditore, ancorché relativi a rapporti tuttavia pendenti all’inizio della procedura concorsuale. Al curatore competono gli adempimenti che la legge gli attribuisce e tra essi non è ravvisabile alcun obbligo generale di subentro nelle situazioni giuridiche passive di cui era onerato il fallito. In linea generale il curatore non si pone come successore o sostituto necessario del fallito, su di lui non incombono né gli obblighi dal fallito inadempiuti volontariamente o per colpa, né quelli che lo stesso non sia stato in grado di adempiere a causa dell’inizio della procedura concorsuale, ancorché la scadenza di adempimento avvenga in periodo temporale in cui lo stesso curatore possa qualificarsi come datore di lavoro nei confronti degli stessi dipendenti, o di alcuni di essi.
Il potere di disporre dei beni fallimentari, secondo le particolari regole della procedura concorsuale e sotto il controllo del giudice delegato, non comporta necessariamente il dovere di adottare particolari comportamenti attivi, finalizzati alla tutela sanitaria degli immobili destinati alla bonifica da fattori inquinanti.